Sapete chi è l’ingegner Nicolosi?
Uomo di prestigio prima ancora che Arbitro di prestigio.
Ha calcato i campi di tutta l’Italia come assistente di primissimo livello collaborando con il fior fiore degli arbitri italiani primo fra tutti il famoso corregionale Lo Bello.
Uomo di cultura, educazione e professionalità non comuni si è distinto nella sua professione con progettazioni di alto livello che nella sua Città (Catania) tutti conoscono. Tesserato AIA da oltre 60 anni.
Sapete di cosa lo aveva accusato l’AIA?
Aveva subito due esecrabili sentenze la prima delle quali lo aveva visto subire ben 2 anni di sospensione e la seconda (in appello) qualora non fosse stata ritenuta “esemplare” la prima gli aveva pure tolto la tessera.
A Nicolosi …. Ritirata la tessera.
Come se a Bartali avessero requisito la bicicletta e lo avessero inibito al ciclismo…Altro esempio italico simile che mi torna alla memoria fu l’abominevole pignoramento dei pianoforti di Arturo Benedetti Michelangeli nel 1968 che ci provocò la perdita del folle genio che rinnegò il suo paese con l’unica eccezione di un memorabile concerto nel 1980 in onore e memoria di Paolo VI
Perché Nicolosi viene ripudiato e punito? Quale abominio ha osato mettere in atto? Ecco il motivo: perché aveva proceduto ad una denuncia contro ignoti circa una serie di mail contenti minacce, offese e contumelie di ogni genere.
Il peccato originale ad incremento di questa così terribile violazione del regolamento di disciplina AIA consisteva nell’aver chiesto l’autorizzazione al Presidente Nicchi di poter sporgere tale denuncia contro il Sig. Saro D’Anna già plenipotenziario della Regione Sicilia come Presidente della sezione di Acireale (la stessa di Nicolosi), come CRA della Sicilia e come componente del Comitato Nazionale AIA a seguito di indizi e fatti piuttosto incontrovertibili.
Si noti che a quanto consta salvo rettifiche ( che saremo ben lieti di pubblicare in tal caso) tale D’Anna risulta anche essere uno dei grandi elettori di Nicchi.
Nicchi aveva rifiutato l’autorizzazione ed anzi aveva elogiato pubblicamente D’Anna in sede di assemblea nazionale.
Nicolosi, coraggioso, integerrimo non si ferma però.
L’onore per lui non è un vanto, una espressione di stile ma uno stile di vita .
Obbedisce e presenta denuncia contro ignoti. Non contro D’Anna.
Consideriamo anche che siamo in Sicilia. Senza ipocrisie ma il coraggio lì spesso ha un valore aggiunto.
Il gesto di Nicolosi è alto.
Non è la Sicilia denunciata da Sciascia anche nel saggio “La Sicilia come metafora” ma il gesto di un uomo retto, coerente con se stesso ed il suo credo.
E guarda un po’ il destino….e la solerte Procura …. a seguito della denuncia contro ignoti di Nicolosi proprio D’Anna è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Catania per i reati ipotizzati nella denuncia.
Il processo è tuttora in corso e su questo non commenteremo mai per rispetto del sacro principio dell’innocenza fino a prova contraria.
Già ma Nicolosi?
State a sentire che trama da opera lirica che veniva instaurandosi.
D’Anna, in un primo momento fu squalificato dal tribunale federale 12 mesi, successivamente poi venne riabilitato dalla Corte Federale FIGC.
Certo Raciti , successore di D’Anna, fece dunque solerte segnalazione alla ferrea Procura Arbitrale (che ancora non riesco a comprendere giuridicamente che profilo abbia se non unilateralmente inquisitorio e dunque incostituzionale pure questa ma tant’è) dei fatti.
Reato di avere cioè presentato una denuncia contro ignoti per “fatti noti”.
Ode all’omertà e che nessuno si azzardi a spiegarmi il contrario poiché non è vero. Carta canta.
Quest’uomo coraggioso, decoroso continua la sua lotta con strumenti legali, aperti, di conoscenza .Senza strepiti.
Sapete cosa ha sentenziato il collegio di garanzia del CONI in maniera non impugnabile?
Ha annullato entrambe le due sentenze AIA restituendo senza possibilità di replica la tessera a Nicolosi che più di tanti altri la merita in assoluto.
Credo ed immagino ci sia stato pure imbarazzo da parte dei giudicanti nel leggere le goffe vicende narrate. Tesserato di spicco da oltre 60 anni, mai una macchia…vergogna.
Quasi per minimo indennizzo e per sommo scorno dell’AIA il Collegio ha anche condannato l’AIA alla tariffa massima di spese di giudizio €. 1.500. Non molto direte ma è il massimo ottenibile. Vale più di un milione di euro per Nicolosi, uomo di stile e di etica di altri tempi.
Il provvedimento lo vedrete in allegato.
Ecco questa vicenda potrebbe rappresentare la perifrasi di questo scorcio di secolo e di questa attuale gestione di un organo definito quale associazione privatistica ma udite udite figlia della Figc e finanziato con circa €. 50 milioni di fondi federali (e quindi pubblici)
Non importa il tuo passato, la tua storia che parla per te, il tuo impegno, la tua vita.
Lo sgarro ( si noti non il mancato rispetto della norma che Nicolosi mai ha posto in essere) il sottaciuto, l’interpretato ti può essere fatale cosiccome il denunciare atti o fatti contro la legge. Reati al contrario diremmo.
E i regolamenti surreali, improponibili, che regolano questa strana entità favoriscono tale situazione.
Senso di fedeltà e privacy verso l’organizzazione che diventa vessazione, processi( mi vien da ridere) sommari con decisioni spesso davvero che fanno suscitare triste ilarità perché applicano misure che poi vengono anche chiamate con nomi presi a prestito dai codici penali ma che assolutamente non ne ricalcano nemmeno l’apparenza.
Un disastro vero e proprio.
Quando ho letto questo provvedimento che si noti
- Annulla in maniera definitiva tutto il precedente
- Condanna alle spese “massime” l’AIA
- Ristabilisce l’ordine ed il rispetto per una persona perbene
Ho subito detto…ora lo intervisto!
Poi mi è sovvenuto il divieto che esiste in tal senso nel codice di comportamento laddove recita rigorosamente che nessun contatto con la stampa può essere intrattenuto da alcun tesserato senza l’autorizzazione del Presidente AIA (ci risiamo….) e davvero mi son detta…ma dove siamo?
Allora spero di poter sentire i fantastici avvocati (Gianluca Ciotti e Pietro Continella) con il quale proverò a mettermi in contatto dopo che saranno uscite le motivazioni di questo provvedimento.
Dal risultato così incisivo comunque potremmo prevedere motivazioni piuttosto rilevanti!
Ma se Bertini non ha avuto nemmeno le scuse dopo essere tornato immacolato, sarà che neanche questo macigno possa smuovere le coscienze?
Che debba essere un attempato signore, glorioso e ardito, a rivendicare i suoi diritti vittoriosamente e non la pletora di baldi giovani che immagino periodicamente soffrono lo stile che ha attualmente questa organizzazione?
Spererei di no, ma sono sempre grata ai veri rivoluzionari , e Nicolosi lo è con grande stile.
La mediocrità lasciamola ai morti di fame che han sempre patito sete e povertà e quando trovano da che sfamarsi fanno come i Proci…
Nicolosi come Ulisse. Aspettiamo i suoi seguaci.
Con forza e passione, avanti
Avv. Cristina Parnetti Presidente Kintsugi.associates
Dott. Fabio Bray Direttore responsabile Kintsugi.associates