Due pesi due misure …anche due regolamenti AIA. Così è se vi pare…..

Avremo Trentalange come alternativa all’attuale Presidenza, parrebbe. Bella sfida. Non vediamo l’ora!

Confidiamo in quest’uomo ed anche in un immediato cambiamento del regolamento o per lo meno in una applicazione coerente…

Sia del regolamento organizzativo che etico, caposaldo del rigore morale e della ferrea applicazione che ne viene fatta…o no?

Il caso Nicolosi ha aperto un varco come quando guidiamo e improvvisamente, quasi un effetto da cinemascope,    dopo una curva cupa e con il cielo grigio , troviamo un paesaggio lucente nitido, dove il sole ha già vinto… accade anche quando all’improvviso si incontra il mare all’ultima curva magari antipatica …

Ha sancito o più precisamente ricordato che il diritto penale fa strada a sé e che chi prova a dire il contrario è totalmente avulso dalla legalità e dalla logica oltreché dalla legittimazione a comminare sanzioni di ogni ordine e grado.

Che chi parla è un arbitro onorato ed onorabile. Chi vuole il silenzio e punisce pure chi dovrebbe essere premiato non ci ha capito niente. Tant’è.

Vediamo una applicazione dell’articolo 40 del regolamento associativo ( che cito più del codice con il quale lavoro ) piuttosto peculiare accaduta in questi giorni.

Siamo su facebook. Due sono gli interlocutori: uno è Federico Albini Procuratore Regionale AIA Toscano l’altro è Giorgetti un giornalista del quotidiano La Nazione.

Più precisamente  si rinviene in rete uno scambio di messaggi facebook fra l’Avv. Albini procuratore regionale AIA, (a suo tempo fra i convinti assertori della colpevolezza di Paolo Bertini ex arbitro internazionale al punto da richiederne e provocarne il ritiro tessera!), ed   il giornalista A. Giorgetti.

Riporto il testo del codice art. 40

Art. 40 – Doveri degli Arbitri

  1. Gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza di giudizio, nonché a comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile alla attività sportiva, con trasparenza, correttezza e probità.
  2. Gli stessi devono osservare lo Statuto e le altre norme della FIGC, nonché ogni altra direttiva e disposizione emanata dagli organi federali.
  3. Agli arbitri è fatto divieto:
  4. e) di rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma attinenti ogni aspetto tecnico ed associativo dell’AIA, anche a mezzo siti internet o la partecipazione a gruppi di discussione, posta elettronica, forum, blog, social network o simili, in modo anonimo ovvero mediante utilizzo di nomi di fantasia o “nickname” atti ad impedire l’immediata identificazione del suo autore; in ogni caso, eventuali dichiarazioni non rientranti nei predetti divieti devono essere rilasciate nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti nonché dei principi fissati dal presente articolo e, in particolare, di quelli indicati ai capi b) e c) del precedente comma.

Con tale rigorosa norma si è censurato una varietà di situazioni anonimamente segnalatemi che vanno dall’avere frequentato, quale spettatore interessato, il campetto di una squadretta del campionato ARCI (nella fattispecie Quarata di Arezzo), all’avere condiviso link che rinviano a commenti sportivi, addirittura mi viene riferito che per il deferimento (e la relativa sospensione) basta trovare un “inoltra” riferito a Kintsugi.

Ma ne sto ricevendo di esilaranti se non fossero patetici poiché privi del benché minimo fondamento logico e costituzionale.

Una applicazione di tal fatta si chiama indirizzo e propaganda, non codice etico, e comunque  se è vero che Kintsugi è considerato sovversivo ne sarò anarchicamente fiera in senso etimologico.

Però c’è un però…..

Se invece un Alto responsabile AIA si mette a parlare da Tifoso con toni di pari grado piuttosto incisivi , sbracciandosi idealmente per una squadra vi sembra normale che non infranga alcuna regola del famoso articolo 40 che prevede asettico  statuario e compassato atteggiamento rispetto a quelle che sono le singole opinioni circa le squadre delle quali gli arbitri ed i loro dirigenti ne amministriamo l’arbitraggio?

Ma anche se non ci fosse la norma citata è evidente che non si deve fare…Vi immaginate io avvocato che mi metto a parlare su fb con un giudice che mi dice che comunque gli era più simpatico l’altro imputato non il mio!

Ora va bene ciò che ci ha narrato Palamara ci ha atterrito, salvo smentite, ma al livello dell’arbitro tifoso dichiarato non ci eravamo abituati. Non vorremmo nemmeno in verità.

E Palamara invece è stato addirittura radiato.

E poi strano…Commisso che da grande self made man con la gioia e l’entusiasmo di chi ce l’ha fatta critica con grande chiarezza il sistema arbitrale e poi  un dirigente AIA che lo difende pubblicamente da tifoso?! Ci posso credere? Ma che corto circuito è? O che altro?

No signori , la norma non si applica così.

Io posso dire che Commisso va difeso, e mi è davvero simpatico peraltro, come tanti altri lo pensano in Italia  ma non certo può esporsi in questo modo  chi gli arbitri “produce”… per usare parola greve ma espressiva.

O se lo fa viene immediatamente deferito. Una terza soluzione non c’è.

Aspettiamo fiduciosi nel mentre altre segnalazioni di terribili cospiratori. Verrà un giorno, anzi forse è già qui.

Statemi bene!

PS si sappia che non ho una squadra preferita….

Anche per questo parlo da persona libera.

Il Presidente

Cristina Parnetti

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