Una Domenica bestiale “ cantava F. Concato “ da sogno, non solo per l’impresa sfiorata dal tennista Berrettini che ha messo a dura prova il numero uno del tennis mondiale, N. Djokovic, in uno dei templi sacri del tennis al Winbledon di Londra, neanche per il secondo titolo europeo vinto dai nostri “Dream team” Azzurri a Wembley contro i padroni di casa molti di loro poco educati ( Inno nazionale fischiato, seguito da applausi stridenti al momento rituale – opinabile- dell’inginocchiamento ) medaglia sfilata in un nano secondo con palese gesto di arrogante e presuntuosa stizza, l’abbandono antecedente la premiazione degli Azzurri, le autorità inglesi posizionate dietro il nostro Presidentissimo S. Mattarella che non applaudono…La gogna mediatica subita dai due calciatori Inglesi di colore dai loro connazionali entrati negli ultimi minuti dei supplementari (come garanzia) per calciare i rigori che hanno “umanamente” fallito. Ci piace sottolineare l’intervento energico del primo ministro britannico, Boris Johnson, ha denunciato oggi gli “insulti razzisti” nei confronti dei giocatori inglesi dopo la sconfitta contro l’Italia nella finale europea di eri a Wembley, seguito dal sindaco di Londra.
I giocatori della nazionale inglese “meritano di essere trattati da eroi”, non coperti da “insulti razzisti sui social media”, ha twittato il leader conservatore sottolineando che i “responsabili di questi spaventosi abusi dovrebbero vergognarsi di se stessi”.…miserrima tristezza!
Invece, il Presidente degli Arbitri Italiani (AIA) A. Trentalange ha convocato il collegio nazionale ( AIA) e gli organi tecnici nella sede della comunità di Villa san Francesco a Pedavena, (BL) comunità diretta da Aldo Bertelle. A. Trentalange: “ …Noi ci occupiamo del regolamento del calcio, ma questa comunità è una palestra di vita e noi Arbitri non dobbiamo mai perdere di vista quella che è la realtà, la quotidianità. Essere a Facen di Pedavena ha un alto valore simbolico perché conosco da tanti anni Aldo Bertelle, attraverso di lui abbiamo una testimonianza reale di vita. Il calcio è la metafora della vita. Capita nel gioco del calcio quello che capita nella quotidianità di tutti i giorni e noi vogliamo restare aderenti alla vita vissuta”….E’ un luogo singolare intriso di tanta condivisione ed altrettanta, Humanitas… Bisogna apprendere a trasformare i problemi in risorse, all’interno della comunità è stato creato un altro luogo altamente simbolico, il museo dei sogni della memoria, realtà che vede i suoi albori: “… nel concetto che l’Umanità, pur divisa in realtà geografiche e contingenti assolutamente diverse, condivide lo stesso destino”. Ciò che succede nei Paesi del mondo tocca tutti noi!
Iniziativa lodevole ed encomiabile, sicuramente potrebbe essere propedeutica di un percorso forma[t]tivo, periodo dove Arbitri e Dirigenti ( AIA) possono ritemprare lo spirito ed il fisico.
Il Direttore
Fabio Bray