Non sono aretina ma riconosco che Arezzo è terra di ingegni.
Arezzo ha avuto la fortuna, ebbene, di essere stata turisticamente oscurata da Firenze. Dunque da ex accompagnatrice di stranieri nel centro Italia tanti anni fa, mi divertivo molto a gettare questa carta improvvisamente sul tavolo…e lì accadeva il miracolo!
L’innamoramento immediato del soggetto che girava l’angolo e scopriva l’anfiteatro, il museo, Piazza grande che ti abbraccia all’improvviso fino a scioglierti in certi giorni di luce perfetta o a farti innamorare in un tramonto settembrino.
Ecco Arezzo ed i suoi personaggi è così…. desiderabile ed inaspettata, sempre originale.
Tanti ingegni e cito solo quelli più famosi…
Guido Monaco, o Guido Pomposiano meglio noto come Guido d’Arezzo (991-992 circa – dopo il 1033 che inventa la scrittura della musica e fa la rivoluzione , e scrive un testo, il Micrologus, che cambierà per sempre la materia.
Francesco Petrarca che nasce il giorno 20 luglio 1304 ad Arezzo da Ser Petracco, notaio esule da Firenze che faceva parte della fazione dei Bianchi.
Pietro l’Aretino che non deve essere ricordato solo per i Sonetti lussuriosi del 1526
E che ha l’epitaffio più simpatico e scanzonato che si ricordi… «Qui giace l’Aretin, poeta Tosco, che d’ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: “Non lo conosco”!» oltre l’Illuminismo!
L’Aretino che Scrisse nelle Lettere: «Mi dicono ch’io sia figlio di cortigiana; ciò non mi torna male; ma tuttavia ho l’anima di un re. Io vivo libero, mi diverto, e perciò posso chiamarmi felice. Le mie medaglie sono composte d’ogni metallo e di ogni composizione. La mia effigie è posta in fronte a’ palagi. Si scolpisce la mia testa sopra i pettini, sopra i tondi, sulle cornici degli specchi, come quella di Alessandro, di Cesare, di Scipione. Alcuni vetri di cristallo si chiamano vasi aretini. Una razza di cavalli ha preso questo nome, perché papa Clemente me ne ha donato uno di quella specie. Il ruscello che bagna una parte della mia casa è denominato l’Aretino. Le mie donne vogliono esser chiamate Aretine. Infine si dice stile aretino. I pedanti possono morir di rabbia prima di giungere a tanto onore. “
Vasari, eccezionale biografo(Arezzo, 1511 – Firenze, 1574) e che fu però un ingegno poliedrico: non fu solo un importante scrittore d’arte, ma fu anche architetto (si deve a lui l’edificio degli Uffizi di Firenze) nonché pittore tra i maggiori e più prolifici del suo tempo. Da lui nascerà la cosìdetta Storia dell’arte e la relazione fra contesto e arte che sia visiva o scultorea.
Per non annoiare troppo venendo al secolo diciannovesimo altra poliedrica e geniale figura Vincenzo Funghini ingegnere, architetto, letterato, archeologo, collezionista, (Castiglion Fiorentino 1828 – Arezzo 1896), ingegnere-architetto e letterato aretino, noto soprattutto come archeologo e collezionista d’arte le cui raccolte, con le quali aveva costituito un museo privato, e che donò al Comune di Arezzo, si trovano oggi distribuite tra il Museo archeologico e il Museo d’arte medievale e moderna della città. Vincenzo Funghini fu esponente di rilievo della vita culturale aretina della seconda metà del XIX secolo, autore di numerosi studi su temi di archeologia e storia dell’arte, instaurò rapporti significativi con studiosi, collezionisti e commercianti d’arte italiani e stranieri.
E vari altri..
Ma parrebbe sempre che ciò che ha connotato e connota “l’aretino” è l’originalità ed il senso critico . Su questo credo si possa essere tutti d’accordo.
La si rileva anche nelle piccole cose però questa caratteristica peculiare. Anche nel nostro minuscolo orticello!
A tal proposito dopo due anni di forzato stop è tornato ad Arezzo il torneo Coppa dei Campioni dell’Aia.
Questa eccellente ed originale (appunto unica nel suo genere) idea nata dall’intraprendenza di alcuni giovani dirigenti aretini coordinati dal Collega ed amico Arbitro Tommaso Ceccarini ha riscosso sin da subito notevole favore.
La formula è semplice.
Possono iscriversi solo sezioni italiane in grado di dimostrare di aver già vinto nel campionato appena finito almeno un torneo.
Ecco quindi la garanzia della qualità delle squadre e soprattutto della quantità di entusiasmo da poter portare in dote in relazione al relativo orgoglio .
Le partecipanti di quest’anno sono state 12 ma le richieste (con diritto) sono state addirittura doppie.
Le precise norme del regolamento hanno evitato discussioni degli esclusi, che comunque sono da ringraziare auspicando successivamente la loro partecipazione.
Il Torneo è stato vinto in finale tra Collegno ed Albano con laziale con la vittoria di Albano Laziale per tre a due grazie ad un bomber di qualità (premiato quale miglior attaccante) ed un portiere eccellente (premiato a sua volta come migliore del torneo) il tutto condito da quel pizzico di fortuna (Collegno ha colpito tre volte i pali o la traversa) che in queste circostanze fa da giusto collante alla bravura.
I partecipanti totali sono stati ben 250 perché ai ragazzi in campo (si è giocato il calcio a 5 ed il green volley) si sono aggiunti molti accompagnatori.
Le tre sezioni friulane (Udine, Maniago e Gradisca) hanno “spaccato” quanto a partecipazione con più di 110 “villeggianti”. Si perché venire alla coppa dei campioni non è solo venire ad un torneo ma anche e soprattutto venire a visitare Arezzo, sempre bella ma con il Saracino, rifacimento di una giostra Medievale agguerritissima, ed il gran sole, addirittura splendida nei suoi colori dorati di antica pietra arenaria, il tifo e la bella mostra dei singoli quartieri imbandierati a festa e anche in gara estetica l’uno con l’altro.
Eh già l’aria dei quartieri … perché i baldi giovanotti di tutta Italia sanno bene che la baldoria del quartiere vincente è ultrademocratica ed accoglie con piacere chi voglia parteciparvi anche venendo da un’altra città.
E guarda poi il destino….Parrebbe che la presenza dei friulani porti bene al quartiere Giallo Bleu di Santo Spirito , cosiddetto Colombina, che battezzò la propria coppia vincente proprio in occasione della prima edizione del Torneo che vide i ragazzi di Pordenone partecipare “attivamente” ai festeggiamenti del dopo Saracino a tutto beneficio delle casse del quartiere stante la notoria abilità “della razza Piave” nel reggere i grandi festeggiamenti che vi furono e vi sono ogni volta.
Il torneo sia di calcio che di green volley si disputa nei campi chiamati “Occhi Verdi” con la simpatica presenza del campione del mondo Ciccio Graziani (padrone di casa sempre gentile simpatico e disponibile per ogni iniziativa con spirito da diciottenne curioso sempre!) che ha come sempre, premiato il cannoniere del torneo che così può anche tornarsene a casa tronfio con una foto ed autografo di grande prestigio.
Una iniziativa che dà lustro alla città, dà lustro alla sezione rappresentandola volitiva briosa e movimentata, e che giustamente inorgoglisce il Presidente della sezione di Arezzo che anche quest’anno ha diretto ogni attività con impegno totale come era necessario fare.
In verità ad Arezzo sono riusciti a creare per questa occasione una specie di dream team efficientissimo che ringraziamo anche noi: dirigenti, spalleggiatori, soci, volontari aiutanti …. insomma uno spirito di corpo importante e rappresentativo per tutti. Grazie ragazzi, avanti e alle prossime.
Cristina Parnetti